AUTISMO, ANFFAS ONLUS: “ATTENZIONE AI LUOGHI COMUNI E ALLE TEORIE NON SCIENTIFICAMENTE PROVATE. TROPPE NOTIZIE INFONDATE AUMENTANO PAURE E FOBIE”

anffas-onlusCOMUNICATO STAMPA

Anffas Onlus

Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale

AUTISMO, ANFFAS ONLUS: “ATTENZIONE AI LUOGHI COMUNI E ALLE TEORIE NON SCIENTIFICAMENTE PROVATE. TROPPE NOTIZIE INFONDATE AUMENTANO PAURE E FOBIE”

Recentemente si stanno susseguendo una serie di notizie relative a nuove scoperte e ricerche medico-scientifiche concernentile possibili cause dei disturbi dello spettro autistico. L’ultima segnalazione in ordine di tempo è quella relativa alla mancata evidenza scientifica dell’esistenza di un legame tra uso di farmaci antidepressivi nelle donne in stato di gravidanza e sviluppo dell’autismo nei bambini esposti a questi particolari farmaci nella vita intrauterina (posizione riportata nell’articolo di Repubblica del 2 dicembre 2014 dal titolo “Troppi luoghi comuni, caccia alle vere cause”), una conclusione a cui è giunto Marco Bertelli, direttore del CREA (Centro di Ricerca e Ambulatori Fondazione San Sebastiano della Misericordia di Firenze) e presidente della sezione per la disabilità intellettiva della World Psychiatric Association, in seguito ad una revisione sistematica delle ricerche sull’argomento.

A questa ricerca si affianca la recentissima notizia della sentenza con cui un giudice del tribunale del Lavoro di Milano ha riconosciuto al vaccino esavalente il ruolo di concausa nell’insorgere dell’autismo in un bambino di 9 anni, sentenza che ha visto il Ministero della Salute intervenire, proprio in questi giorni, per smentire il legale della famiglia del bambino a cui ancora non risultava proposto l’appello del Dicastero in questione.

Come non ricordare poi, sempre relativamente al nesso autismo-vaccini, il caso del medico inglese che negli anni scorsi aveva pubblicato sulla rivista Lancet un articolo in cui sosteneva la correlazione tra il vaccino trivalente MPR (morbillo, parotite, rosolia) e la comparsa di autismo e malattie intestinali e che invece poi si è scoperto essere una vera e propria frodeorganizzata dallo stesso medico che ha portato alla sua radiazione dall’Albo dei Medici e alla smentita della stessa rivista Lancet?

“La costanza con cui purtroppo si prosegue a parlare di autismo, delle sue cause e delle possibili terapie a questo collegate,senza alcuna evidenza scientifica è davvero incredibile” afferma Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas Onlus – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, che ha attivato al suo interno anche ilCoordinamento Nazionale Anffas sull’Autismo denominato “Autismi 2.0” che raccoglie referenti ed esperti afferenti alla rete Anffas in tutta Italia “e continua a gettare nel panico e a dare false speranze a migliaia di famiglie, senza tenere minimamente conto di quanto fonti autorevoli ed autorizzate esprimono sull’argomento”.

“Negli anni” prosegue il presidente Anffas “molte di queste notizie hanno suscitato clamore e occupato  molto spazio sui mass media, teorie spesso basate su concetti poco veritieri e non scientificamente provati che non hanno preso in considerazione documenti e posizioni ufficiali e fondati sull’evidenza scientifica, come ad esempio le Linee Guidaelaborate dall’ISS “Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti” che rappresentano uno strumento che consente un rapido trasferimento delle conoscenze, elaborate dalla ricerca biomedica, nella pratica clinica quotidiana e che possono essere utilizzate come strumento per medici e amministratori sanitari per migliorare la qualità dell’assistenza e razionalizzare l’utilizzo delle risorse”.

“Il collegamento tra vaccinazione e autismo, poi, è stato esplicitamente negato dal Ministero della Salute  che ha ribadito tale posizione sul suo sito citando la ricerca “Increasing Exposure to Antibody-Stimulating Proteins and Polysaccharides in Vaccines Is Not Associated with Risk of Autism” pubblicata nel marzo 2013 sul Journal of Pediatrics”.

Conclude: “È necessario quindi arginare questo fenomeno di teorie sull’autismo che poco hanno a che fare con la realtà scientifica e che amplificano insicurezze  e paure e cercare invece di promuovere e diffondere le conoscenze e le buone pratiche sul tema soprattutto per cercare di fornire un supporto sempre maggiore alle famiglie coinvolte”.

                                                                                                                      Roma, 2 dicembre 2014

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