Partita la mobilitazione regionale: il 27 maggio protesta davanti alla sede della Regione Abruzzo

Dal 6 aprile 2011, in Abruzzo le persone con grave disabilità fisica e/o sensoriale hanno un ostacolo in più : con un provvedimento retroattivo al 2007, il governo regionale ha annullato i fondi dalla Legge 9 gennaio 1989 n. 13 dello Stato Italiano , così le innovazioni da attuare negli edifici privati dirette ad eliminare le barriere architettoniche saranno a totale carico degli invalidi.

Di conseguenza, migliaia di persone affette da cecità, sordomutismo, paraplegia, distrofia muscolare, SLA, sclerosi multipla ecc. si troveranno in una delle seguenti situazioni:

NON potranno più percepire i contributi già autorizzati dalla Regione Abruzzo a partire dall’anno 2007, per i quali da tempo hanno dovuto anticipare la spesa

NON avranno più la possibilità di rendere accessibile la propria abitazione attraverso l’installazione di rampe o ascensori, l’ampliamento di porte, l’adeguamento di bagni e cucine o il montaggio d’impianti di segnalazione ecc.

Queste motivazioni hanno spinto le associazioni che tutelano i diritti delle persone con disabilità a unire le loro voci contro un provvedimento incostituzionale in quanto, entrando in vigore con effetto retroattivo, la norma erogata dalla Regione Abruzzo viola quelli che sono diritti già acquisiti dai suoi cittadini e contrasta con l’art. 3 della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità , già legge dello Stato italiano: “I principi della presente Convenzione sono: (a) il rispetto per la dignità intrinseca, l’autonomia individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte, e l’indipendenza delle persone; (b) la non discriminazione; (c) la piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società; (d) il rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dell’umanità stessa; (e) la parità di opportunità; (f) l’accessibilità; (g) la parità tra uomini e donne; (h) il rispetto dello sviluppo delle capacità dei minori con disabilità e il rispetto del diritto dei minori con disabilità a preservare la propria identità”.

L’annullamento da parte della Regione Abruzzo dei fondi previsti dalla Legge 09/01/1989 n. 13 dello Stato Italiano è la goccia che ha fatto traboccare il vaso poiché è, di fatto, un’ulteriore offesa alle persone con disabilità che va ad aggiungersi ai consistenti tagli riguardanti le politiche sociali e alla riabilitazione psico-fisica ; al fallimento della legge 68/99 sul collocamento obbligatorio; al nomenclatore tariffario che stabilisce la tipologia e le modalità di fornitura di protesi e ausili a carico del Servizio Sanitario Nazionale non revisionato da 12 anni; alle pensioni d’invalidità che ammontano a Euro 260,00 mensili ( somma che non permette di vivere in maniera indipendente e dignitosa ); alla mancata applicazione del cosiddetto “modello bio-psicosociale” attraverso il quale i medici dovrebbero occuparsi non solo dei problemi di funzioni e organi, ma rivolgere l’attenzione agli aspetti psicologici, sociali, familiari dell’individuo fra loro interagenti e in grado di influenzare l’evoluzione della malattia.

A tutto ciò, si aggiunge che l’Abruzzo è l’unica regione italiana a non avere la Consulta Regionale sui problemi dell’handicap perché la Legge che dovrebbe regolarne il funzionamento e le attività (legge regionale n. 53/1995) non è mai stata applicata né sono mai stati nominati i rappresentanti che dovrebbero farne parte.

Tutto ciò ha fatto proclamare uno stato di mobilitazione a livello regionale al quale sono chiamati a partecipare le persone con disabilità, le famiglie, gli operatori socio-sanitari, i volontari e i singoli cittadini.

Per questa serie di motivi, da martedì 24 maggio 2011, le associazioni aderenti hanno deciso di chiedere ad alta voce quanto segue:

1. Il ripristino delle risorse a favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie , a partire dal Fondo Regionale sulle Politiche Sociali;

2. Ripristino immediato dei contributi previsti dalla Legge n. 13/1989 ;

3. Attivazione tempestiva della Commissione preposta alla verifica delle violazioni (art. 4 comma 2) della Legge Regionale n. 1/2008 che “riconosce la necessità di un maggiore impegno da parte degli Enti locali e degli Enti di Trasporto regionali nell’applicazione della normativa sull’abbattimento delle barriere architettoniche , in gran parte disattesa, e fissa per l’accesso a qualsiasi contributo regionale il criterio generale del rispetto della vigente normativa in materia”;

4. Piena ottemperanza della Legge Regionale n. 53/1995 circa l’istituzione del Comitato Regionale per le Politiche dell’Handicap , già esistente e mai stata applicata;

5. Istituzione di un tavolo tecnico per la proposta del Movimento per la Vita Indipendente di creare una legge ad hoc che qualifichi la dignità e la vita della persona con disabilità , generando oltretutto, un risparmio della spesa assistenziale e un aumento dei posti di lavoro;

Il 27 maggio 2011 davanti alla sede della Regione Abruzzo a Pescara , le associazioni aderenti porteranno stampelle, bende, tappi per orecchie, passeggini e carrozzine vuote come atto simbolico per far vivere ai politici regionali le difficoltà create dalle barriere architettoniche a mamme con bimbi piccoli, anziani, disabili visivi, sordomuti e tutti coloro che hanno problemi motori temporanei o permanenti.

Una simile provocazione offrirà una visione alternativa della città agli amministratori regionali e servirà a sensibilizzarli alle difficoltà materiali che si incontrano giornalmente quando non ci si può muovere liberamente. Questo perché chi è responsabile delle decisioni politiche deve rendersi conto che le stesse influiranno su una imponente fetta della popolazione abruzzese portatrice di handicap .

Se le associazioni che tutelano i diritti delle persone con disabilità non otterranno quanto dovuto dalle Istituzioni, metteranno in atto un “sit-in” di protesta all’interno della manifestazione regionale nel mese di luglio davanti alla sede della Regione Abruzzo , per esigere che vengano rispettati i propri diritti , già tutelati da leggi internazionali, nazionali e regionali, ma costantemente calpestati dalle Amministrazioni Pubbliche locali.

21 maggio 2011: Anffas Onlus Pescara inaugura il “Serpentone”


Il 21 maggio 2011, alle ore 10.00, all’interno del Parco Villa Sabucchi, in viale

G. Bovio n. 10 a Pescara, è in programma l’inaugurazione del Serpentone, opera di arredo artistico-creativo realizzata dai MastriArtigiani di Anffas Onlus Pescara.

L’evento rappresenta il momento conclusivo di un iter di grande spessore culturale e sociale, mirato alla valorizzazione delle abilità delle persone disabili con la partecipazione solidale delle loro famiglie. Innovativa l’idea progettuale, originale il risultato: un serpentone, appunto, ossia una panchina destinata ai bambini per i loro giochi. La peculiarità della realizzazione sta nella sua doppia valenza: ludica e decorativa allo stesso tempo.

Il progetto è finanziato dalla Regione Abruzzo, con il contributo della Fondazione Pescarabruzzo e della Banca d’Italia filiale di Pescara, mentre il Comune di Pescara ha autorizzato l’installazione dell’opera nel Parco Sabucchi. I partner del progetto sono il Liceo Artistico Statale “G.Misticoni” di Pescara, l’Istituto d’Arte “V.Bellisario” di Pescara, la Laad (Lega Abruzzese Anti Droga) di Pescara. Si ringrazia per la consulenza antropologica l’Agenzia di Promozione Culturale Biblioteca Di Giampaolo, Pescara.

Ricco il programma della mattinata, che prevede, dopo l’illustrazione del progettoa cura della presidente Maria Pia Di Sabatino ed i saluti delle autorità, l’inaugurazione dell’opera, una mostra fotografica e di oggetti realizzati durante il percorso del progetto, a documentarne lo svolgimento e, per finire, l’esibizione degli AfricAnffas e dei Baobab, in un repertorio di musiche afro.


14 maggio 2011: Anffas Onlus Giulianova inaugura il Centro Polivalente di lavoro guidato per persone con disabilità

Anffas Onlus di Giulianova, il giorno 14 Maggio p.v. dalle ore 17,30 in poi, inaugurerà la prima parte del Centro Polivalente di Lavoro Guidato, situato al Lido, nella zona Costa Verde , finalizzato all’inserimento lavorativo delle Persone con Disabilità.

Interverranno:

Avv. Francesco Mastromauro, Sindaco di Giulianova

Dr.ssa Nicoletta Verì- Presidente V Commissione Consigliare Permanente (Affari Sociali e tutela della Salte) della Regione Abruzzo

Prof. Mario Nuzzo- Presidente della Fondazione TERCAS

Monsignor Michele Seccia- Vescovo della Diocesi Teramo- Atri

“E’ un evento straordinario per una piccola realtà come la nostra  ed è il risultato di tanto lavoro e di tanti sacrifici” sottolinea il Presidente Vincenzo Roselli.

Il Centro è un luogo per la formazione e l’orientamento di Persone con disabilità nel mondo del lavoro , al fine di favorirne la piena inclusione sociale.

Il “lavoro guidato” è un’esperienza limitata nel tempo che unisce un primo concreto addestramento al lavoro con un forte apporto socio-riabilitativo-abitativo. Il centro di lavoro guidato rappresenta un ponte tra la scuola,la formazione professionale, l’inserimento diretto nel mondo dellavoro ed il contesto sociale e familiare di riferimento.

Il progetto edilizio complessivo del centro di lavoro guidato ,articolato in più lotti, è attualmente realizzato con un primo lotto funzionale, comprendente un bar, una cucina, un forno a legna per pizzeria, spazi destinati alla ricettività, nonché un laboratorio adibito alla preparazione dei cibi anche d’asporto e spazi finalizzati alle attività di formazione.

Con la costruzione di un secondo lotto funzionale saranno realizzati un campo di calcetto e relativi spogliatoi, altri due laboratori ed una foresteria, in cui occupare le persone con disabilità, preventivamente addestrate.

Con il progetto “Inclusive Cafè” si attiverà un programma di lavoro assistito e si realizzeranno le prime attività lavorative delle persone con disabilità che parteciperanno alla gestione del Centro che sarà aperto al pubblico. 

L’intera organizzazione del Centro di lavoro Guidato e le attività in esso svolte si connotano per il carattere imprenditoriale (e non assistenzialistico) dell’iniziativa, pertanto dovranno essere collegate al imprenditoriale locale , ponendosi anche, quale punto di incontro tra domanda e offerta lavorativa.