GROTTAMMARE, ENNESIMO CASO DI VIOLENZE SU PERSONE CON DISABILITÀ. ANFFAS ONLUS: “NECESSARIO METTERE IN ATTO NUOVI ED EFFICACI STRUMENTI DI CONTROLLO”

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Anffas Onlus

Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale

GROTTAMMARE, ENNESIMO CASO DI VIOLENZE SU PERSONE CON DISABILITÀ.

ANFFAS ONLUS: “NECESSARIO METTERE IN ATTO NUOVI ED EFFICACI STRUMENTI DI CONTROLLO”  

Anffas Onlus Nazionale – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, congiuntamente ad Anffas Onlus Marche e Anffas Onlus Grottammare e senza voler entrare nel merito di dettagli e responsabilità che saranno certamente chiariti dagli organi competenti, esprime una nuova e pesante condanna per quanto accaduto nella struttura socio educativa e riabilitativa “Casa di Alice” di Grottammare in cui sono state portate alla luce dalle forze dell’ordine numerose e ripetute violenze su ospiti con autismo, compreso l’uso sistematico di mezzi di contenzione come la stanza di contenimento.

Sono fatti gravissimi” affermano le Associazioni, “e nonostante sia importante non generalizzare e non strumentalizzare quanto accaduto poiché vi sono moltissimioperatori professionali, impegnati e rispettosi delle persone con disabilità che mai metterebbero in atto comportamenti del genere, rimaniamo convinti che sianecessario ed importante promuovere nuovi strumenti di controllo all’interno dei servizi, come ad esempio l’uso delle telecamere di sorveglianza, cosa che ad oggi, per motivi legati alla privacy, non è possibile effettuare, anche se è stato grazie alle riprese video che si è potuta avere una prova certa di quanto stava accadendo e procedere al fermo degli operatori”.

Le Associazioni concludono ribadendo, purtroppo ancora una volta, come situazioni simili potrebbero sicuramente essere evitate se a tutte le persone con disabilità fossegarantito un Progetto Personalizzato di Vita, il solo strumento valido per consentire a chi ha una disabilità di essere pienamente incluso nella società e di poter vivere una vita il più possibile autonoma e di qualità e che invece, purtroppo, ancora non è assicurato, nonostante sia un diritto.

                                                                                                                                                                                                                                                                          Roma, 16 luglio 2014

Area Comunicazione e Politiche Sociali Anffas Onlus

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ANFFAS ONLUS: LETTERA APERTA PER SCONGIURARE NUOVI TAGLI A DANNO DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

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Anffas Onlus fa appello affinchè si emendi l’art. 8 co. 8, lett. a) del DL 66/2014 che prevede un taglio lineare del 5% anche sui servizi per le persone con disabilità

Leggi il testo della lettera aperta inviata da Anffas Onlus al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, al Ministro del Lavoro e Politiche Sociali Giuliano Poletti, a tutti i Deputati della Repubblica Italiana ed agli organi di stampa in data 11 giugno 2014.

DOCUMENTO DI COMMENTO ANFFAS ONLUS. LINEE GUIDA PER UNA RIFORMA DEL TERZO SETTORE

anffas-onlusIl Governo è pronto a varare la riforma del Terzo Settore e fino al 13 giugno riceverà le osservazioni dei cittadini e delle organizzazioni.

Dopo tale prima fase, ha già preannunciato di voler procedere a predisporre il disegno di legge delega che sarà approvato dal Consiglio dei Ministri il giorno 27 giugno 2014.

Anche Anffas Onlus ha partecipato alla consultazione, presentando il documento che potete trovare sul sito www.anffas.net  in maniera integrale.

Consulta il documento: DOCUMENTO DI COMMENTO ANFFAS ONLUS 

LINEE GUIDA PER UNA RIFORMA DEL TERZO SETTORE

Falsi invalidi? Una sentenza storica per le persone con disabilità vera

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Falsi invalidi? Una sentenza storica per le persone con disabilità vera

Con sentenza del Tar Lazio dichiarate illegittime le modalità di INPS per le verifiche straordinarie di invalidità e stato di handicap

Una giornata “storica” il 9 aprile scorso. Il TAR del Lazio si è pronunciato, consentenza n. 3851/2014, sul giudizio avviato da ANFFAS Onlus (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con disabilità Intellettiva e/o relazionale), con l’intervento ad adiuvandum della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) contro una serie di messaggi e circolari con cui l’INPS, fra il 2011 e il 2012, ha disciplinato i controlli dei Piani straordinari di verifica sui cosiddetti “falsi invalidi” per 500.000 persone.

La sentenza, giunta dopo ben tre anni di dura battaglia nelle aule giudiziarie, riconosce, come già ampiamente denunciato da ANFFAS e FISH, che le modalità adottate dall’INPS per le verifiche straordinarie sono state illegittime e lesive dei diritti delle vere persone con disabilità e sconfessa – ancora un volta – anche i dati forniti dall’Istituto in materia.

Infatti, a partire dal 2011, dopo aver già effettuato 300mila controlli nei due anni precedenti, l’INPS, in via unilaterale ed anche in contraddizione rispetto alle garanzie previste dalla normativa statale, ha modificato progressivamente le modalità delle verifiche straordinarie stabilendo di far rientrare, nei controlli a campione, anche gli invalidi per i quali era già stata precedentemente prevista una rivedibilità.

Così facendo il numero delle revoche, alla fine dei controlli “straordinari”, è risultatoartificiosamente elevato: sono state sommate anche le posizioni comunque già considerate rivedibili e, in larga misura, in ogni caso destinate a revoca.

Senza dire che, poi, tale attività ha distolto l’impegno dell’INPS da quello che effettivamente aveva richiesto il Parlamento: controllo, in aggiunta all’ordinaria attività di revisione, delle situazioni determinate molti anni addietro.

Si sarebbero dovuti effettuare ben altri controlli, oltre che, per esempio, evitare di visitare persone da decenni ricoverate in strutture a causa della loro disabilità – sicuramente non “falsi invalidi”- con tutti i gravosi, inutili ed ulteriori costi delle visite per l’INPS, oltre ai disagi per i cittadini.

I dati finali, come pure la millantata incidenza dei cosiddetti “falsi invalidi” effettivamente individuati dall’Inps, sono risultati “gonfiati” e forieri solo di costi per l’Amministrazione, che sembrano addirittura aggirarsi intorno ai 30 milioni di euro!

Il TAR ha anche accolto gli ulteriori rilievi di ANFFAS e FISH circa la non equiparabilità tra le visite di revisione ordinaria, di competenza prioritaria della Commissione ASL (primo punto di riferimento territoriale per il Cittadino), e quelle straordinarie di competenza esclusiva dell’INPS.

Con tale modalità imposta dall’INPS, infatti, è stata impedita la visita presso le Commissioni Asl più vicine al Cittadino, costringendolo per la revisione ordinaria anche a trasferimenti di decine e decine di chilometri da casa e non garantendo quel doppio controllo che evitasse le sviste di una sola commissione.

Il Tar ha anche appurato che è mancata la tutela alle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale: infatti mentre i medici nominati da ANFFAS erano presenti nelle Commissioni ASL, questi erano esclusi dalle verifiche straordinarie dell’INPS, lasciando prive di specifica tutela le persone con tali tipologie di disabilità.

Ma non è tutto. Dal 2012 INPS ha incluso nelle verifiche straordinarie non solo le condizioni di invalidità, ma anche quelle di handicap (ex Legge 104/1992) senza averne una copertura normativa (giunta solo a fine 2012).

Anche in questo caso il TAR ha riconosciuto le doglianze sollevate da ANFFAS e FISH ed ha pienamente chiarito che si sono usate, almeno fino al 2013, le visite di verifica straordinaria per degli scopi che la norma statale non riconosceva: eliminare certificazioni per lo stato di handicap che erano e sono cosa ben diversa da quelle per riconoscere l’invalidità civile e le relative provvidenze economiche.

Inoltre, seppur non accolto con la sentenza in discorso, un importante chiarimento è stato quello relativo al riconoscimento dell’efficacia del Decreto ministeriale 2 agosto 2007 che fissa l’esenzione da visite di revisione o verifiche straordinarie in caso di patologie “stabilizzate o ingravescenti”, principio che, nel corso degli anni successivi al ricorso e proprio per impulso di questo, sembra in via di progressiva acquisizione da parte dell’INPS.

Al momento sono in corso attenti approfondimenti, da parte di FISH e ANFFAS, sulle ricadute dirette per le persone con disabilità che si sono viste revocare le provvidenze economiche  in forza di quelle disposizioni amministrative dichiarate illegittime.

Si tratta quindi di una sentenza fondamentale perché mette in discussione le modalità delle verifiche già realizzate, mettendo al tempo stesso in dubbio anche quelle successive al 2012.

L’interesse dell’Associazione e della Federazione non è certo quello di contrastare l’individuazione dei falsi invalidi, ma di fare in modo che siano rispettati i diritti fondamentali delle vere persone con disabilità e che i controlli siano condotti con le opportune garanzie, in modo efficace e mirato, evitando inutili disagi e vessazioni.

Per questo ANFFAS e FISH si augurano e richiedono con forza che Governo e Parlamento chiariscano e riformino non solo il piano di verifica sugli accertamenti, ma anche l’intero sistema di accertamento di invalidità civile, stato di handicap e disabilità che risulta ormai obsoleto, farraginoso ed inefficiente.

Tale riforma è prevista nel programma biennale d’azione che il Governo stesso si è impegnato a mettere in atto per garantire il rispetto dei diritti umani delle persone con disabilità.

 

 15 aprile 2014

ANFFAS Onlus – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o  Relazionale                                                

FISH – Federazione  Italiana per il Superamento dell’Handicap   

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GIORNATA MONDIALE AUTISMO: NASCE IL COORDINAMENTO ANFFAS PER DIFFONDERE CONOSCENZE E CONDIVIDERE BUONE PRATICHE

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Anffas Onlus

Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale

GIORNATA MONDIALE AUTISMO:

NASCE IL COORDINAMENTO ANFFAS PER DIFFONDERE CONOSCENZE E CONDIVIDERE BUONE PRATICHE

Diritto all’istruzionediritto al lavoro ed inclusione nella società sono alla base del messaggio del Segretario Generale Onu diffuso in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo 2014, un messaggio che evidenzia l’importanza ditutelare e promuovere – non soltanto idealmente, ma attraverso una vera e propria chiamata all’azione – i diritti delle persone con disturbi dello spettro autistico: secondo Ban Ki-moon, infatti, è dal loro rispetto e dalla capacità di inclusione della comunità, che si può misurare il grado di successo della nostra società.

 In linea con quanto espresso dal Segretario Onu, anche Anffas Onlus – a cuiafferiscono oltre 1.000 persone con disturbi dello spettro autistico di cui la maggior parte in età evolutiva – ribadisce nuovamente l’importanza di combattere l’isolamento e favorire l’inclusione ed è proprio per questo che l’Associazione ha deciso di costituire un Coordinamento nazionale, che raccoglie referenti ed esperti afferenti alla rete Anffas in tutta Italia, che si occuperà di promuovere e diffondere le conoscenze e le buone pratiche sul tema, anche con l’obiettivo di fornire un supporto sempre maggiore alle famiglie coinvolte.

 In questo impegno, però, l’Associazione non vuole e non può essere da sola: si conferma ed amplia infatti la collaborazione con le organizzazioni che si occupano di disturbo dello spettro autistico ed in particolare quelle aderenti a Fish (Federazione Italiana Superamento Handicap).

 In quest’ottica Anffas Onlus collabora e promuove il convegno nazionale “L’autismo non è isolamento” (previsto per oggi, 2 aprile, presso l’Auditorium S. Paolo – Ospedale Pediatrico Bambino Gesù) organizzato da Angsa Onlus (Associazione nazionale genitori soggetti autistici) e Fantasia (Federazione Nazionale delle Associazioni a Tutela delle persone con Autismo e Sindrome di Asperger).

 L’Associazione inoltre auspica la rapida formalizzazione, da parte della giunta Fish neo eletta, dell’Osservatorio della Federazione sui disturbi dello spettro autistico i cui principali componenti saranno appunto Anffas e Fantasia quali organizzazioni maggiormente rappresentative delle persone con disturbo autistico e loro famiglie all’interno della Federazione stessa.

 Al tema dei disturbi dello spettro autistico sarà infine dedicato l’evento formativo annuale a carattere scientifico promosso dal Centro Studi e Formazione Anffas Onlus in programma a Milano nel mese di ottobre 2014: un appuntamento importante da segnare sin da subito in agenda e che chiamerà a riflettere sul tema esperti di rilievo nazionale ed internazionale.

   Roma, 2 aprile 2014

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Porte aperte in Anffas per la VII Giornata nazionale della disabilità intellettiva e/o relazionale Insieme per l’inclusione sociale!

COMUNICATO STAMPA

Anffas Onlus

Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale

“ANFFAS OPEN DAY”

PORTE APERTE IN ANFFAS PER LA VII GIORNATA NAZIONALE DELLA DISABILITA’ INTELLETTIVA E/O RELAZIONALE

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INSIEME PER L’INCLUSIONE SOCIALE!

 

Il 28 marzo 2014 torna, per il settimo anno consecutivo, la Giornata Nazionale della Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, manifestazione nazionale promossa e organizzata da Anffas Onlus – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o relazionale, che quest’anno, per perseguire il suo obiettivo di informazione e sensibilizzazione sui temi della disabilità intellettiva e/o relazionale, sarà declinata in un vero e proprio Open Day.

Le oltre duecentocinquanta strutture associative, insieme alle 1000 strutture circa in cui Anffas da 56 anni si prende cura e carico di oltre 30.000 persone con disabilità e dei loro familiari, presenti sul territorio nazionale, infatti, il 28 marzo p.v. apriranno le porte dei propri servizi, delle proprie sedi, con l’auspicio di accogliere quante più persone possibili per una giornata all’insegna dell’inclusione sociale che vedrà organizzate visite guidate, convegni, spettacoli e tante altre manifestazioni, con ildiretto coinvolgimento e la partecipazione attiva delle persone con disabilità, deisoci, degli operatori, dei volontari e di quanti operano con e per l’Associazione.

Tutti i cittadini che lo vorranno, quindi, potranno partecipare a questa grande festa e conoscere così l’Associazione, le famiglie e gli amici che la compongono e le tante attività che vi si svolgono con l’obiettivo di combattere stereotipipregiudizi ediscriminazioni e promuovere pari opportunità in ogni ambito della società.  Vi aspettiamo!

In occasione della Giornata, inoltre, Anffas e UniCredit vi invitano a scoprire perché “per una persona con disabilità una famiglia sola non basta”.

Dal 13 marzo sarà possibile effettuare donazioni, senza alcuna commissione:

– tramite tutti gli sportelli bancomat UniCredit

– online al link www.ilmiodono.it/org/anffas

– presso tutte le agenzie UniCredit con il seguente Iban IT 44L 02008 03284 000102973743

Per maggiori informazioni, per avere l’elenco completo delle manifestazioni che saranno organizzate e i contatti delle strutture locali aderenti alla manifestazione si invita a consultare il sito www.anffas.net

NUOVO ISEE, ANFFAS ONLUS: “LE INDENNITÀ NON SONO REDDITI. I SERVIZI SONO DIRITTI”.

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INDISPENSABILE MODIFICARE IL TESTO DELLA RIFORMA ISEE PER LA TUTELA DEI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ: PRONTI ANCHE ALLA MOBILITAZIONE PER OTTENERLE

L’8 febbraio scorso è ufficialmente entrato in vigore, dopo un lungo iter, il nuovo ISEE.

Anffas Onlus – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, che ha svolto una costante opera di analisi, monitoraggio e informazione su tale importante tema, continua a segnalare le criticità ancora presenti che rischiano di mettere in serio pericolo il rispetto dei diritti e le condizioni di vita di migliaia di cittadini con disabilità e loro famiglie nel nostro Paese 

Vi è il serio rischio, infatti, che il nuovo ISEE, così come riformulato, penalizzi fortemente le persone con disabilità e ciò soprattutto attraverso l’inserimento, nel calcolo dell’indicatore, degliimporti derivanti dalle provvidenze economiche erogate in favore della persona con disabilità (ad esempio, l’indennità di accompagnamento).

“Il nuovo ISEE” afferma Roberto Speziale, Presidente Nazionale di Anffas Onlus “dovrebbe essere uno strumento per favorire l’equità tra i cittadini: ma come può essere equo uno strumento che considera come redditi indennità e provvidenze che già non riescono a colmare il divario esistente – anche in termini economici e di rischio povertà – tra i cittadini con e senza disabilità e che rischia di limitare l’accesso a servizi essenziali e peggiorare le condizioni di vita delle persone con disabilità?

“Per tale motivo” continua il Presidente “Anffas Onlus ha deciso di portare all’attenzione della collettività tutta e degli interlocutori politico-istituzionali delle richieste ben precise, fondate in primo luogo sul rispetto della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità, documento che è legge in Italia dal 2009”.

“Sono richieste dettagliate e soprattutto fondamentali per la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, una vita che merita pari diritti e opportunità e non continue vessazioni” conclude  Speziale “È proprio per l’importanza che tali punti rivestono che siamo pronti ad una grande mobilitazione se quanto esposto non sarà accolto ed accettato da chi di competenza”.

Di seguito le richieste formulate da Anffas Onlus per le modifiche al testo della riforma ISEE

  •  Non computare nella condizione economica del richiedente e della sua famiglia, utile per la determinazione dell’ISEE, gli emolumenti economici ricevuti da uno qualsiasi dei componenti il nucleo familiare per invalidità e/o condizione di disabilità o non autosufficienza, abrogando quindi, sul punto, l’art 5 del D. L. n. 201/2011 (c.d. “Decreto Salva Italia”). E’ infatti assurdo ed infondato pensare che tali emolumenti siano una fonte di arricchimento per la famiglia.
  • Eliminare dalla definizione di “prestazioni sociali agevolate”, di cui all’art. 1 del DPCM, la previsione che esse siano “limitate a coloro in possesso di particolari requisiti di natura economica”. Non si può infatti limitare in base alla sola condizione economica l’accesso  a servizi essenziali per la qualità di vita ed il rispetto dei diritti umani dei cittadini (come un centro diurno può essere, ad esempio, per una persona con disabilità).
  • Eliminare nell’art. 6 del DPCM il rinvio al successivo art. 7 che prevede il calcolo dell’ISEE familiare, salvo straordinarie situazioni, per i minori con disabilità non autosufficienti fruitori di prestazioni socio-sanitarie, evitando così una possibile disparità tra maggiorenni con disabilità frequentanti, ad esempio, centri diurni (che per usufruire di tale servizio potrebbero dichiarare solo l’ISEE derivante dalla somma delle condizioni economiche proprie e dell’eventuale coniuge e/o figli e non dei genitori o dei fratelli) e minori con disabilità fruitori della stesso servizio per i quali si dovrebbe dichiarare una condizione economica pari a quella dell’ISEE familiare.
  • Eliminare dall’articolo 2 del DPCM le previsioni (del tutto contrastanti con il dichiarato valore del nuovo calcolo dell’ISEE quale livello essenziale delle prestazioni), secondo le quali rimangono comunque “salve le competenze regionali in materia di formazione, programmazione e gestione delle politiche sociali e socio-sanitarie” e la possibilità per gli Enti Locali di selezionare, con ulteriori criteri rispetto a quello dell’ISEE, il novero dei beneficiari per l’accesso alle suddette prestazioni anche “tenendo conto delle disposizioni regionali in materia e delle attribuzioni regionali specificatamente dettate in tema di servizi sociali e socio-sanitari”. L’ISEE è un livello essenziale delle prestazioni e di conseguenza non può essere derogato dalla legislazione regionale le cui competenze in materia non possono discostarsi dal livello già individuato se non per creare condizioni migliorative ed inoltre gli enti erogatori non possono usare dei criteri diversi ed ulteriori rispetto a quello dell’ISEE per regolamentare l’accesso alle prestazioni sociali agevolate.
  • Introdurre direttamente nel nuovo DPCM la previsione di una o più soglie (anche calcolate in termini percentuali rispetto all’ISEE finale) al di sotto delle quali le prestazioni sociale agevolate siano sempre erogate ed a titolo gratuito.
  • Eliminare dall’ “Elenco delle prestazioni sociale agevolate condizionate all’ISEE”, allegato al D.M. 8 marzo 2013 recante “Definizione delle modalità di rafforzamento del sistema dei controlli del’ISEE”, le prestazioni inerenti: il servizio socio – educativo scolastico e il supporto all’inserimento lavorativo. È infatti inammissibile che si possa condizionare i servizi a supporto della frequenza scolastica degli alunni con disabilità o stranieri alle condizioni economiche della famiglia dell’alunno.L’istruzione è un diritto costituzionale di tutti e non può essere negato o limitato.Ugualmente, non possono essere determinati dalle condizioni economiche i supporti a sostegno dell’inserimento lavorativo.
  • Prevedere un meccanismo di indicizzazione delle spese e franchigie, che, come componenti negative, concorrono, ai sensi dell’art. 4 del DPCM, a determinare, abbassandola, la situazione reddituale finale del richiedente e sua famiglia.
  • Re-Inserire nella scala di equivalenza di cui all’Allegato 1 del DPCM (con cui si individua il dividendo finale rispetto alla somma delle situazioni economiche, reddituali e patrimoniali, dei singoli componenti il nucleo familiare) la maggiorazione del dividendo pari a 0,50% per ogni componente con invalidità superiore al 66%.

Roma, 18 febbraio 2014

 

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RIFORMA DELL’ISEE, ANFFAS ONLUS: “NON BASTA FARE PROPAGANDA” MOLTI I PUNTI NEGATIVI PER LE PERSONE CON DISABILITÀ

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RIFORMA DELL’ISEE, ANFFAS ONLUS: “NON BASTA FARE PROPAGANDA”

MOLTI I PUNTI NEGATIVI PER LE PERSONE CON DISABILITÀ

“Il testo approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, anche se da una prima lettura, evidenzia molti punti negativi. Il nuovo Isee rischia di colpire ulteriormente le persone con disabilità” così si pronuncia Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas Onlus.

 “Le preoccupazioni e le perplessità segnalate più volte agli organi competenti, anche unitamente alla Fish, si sono dimostrate fondate” prosegue Speziale “Infatti, quasi nessuna delle proposte di miglioramento è stata recepita”.

“Rimaniamo contrari all’inserimento nel calcolo dell’Indicatore della Situazione Reddituale degli importi derivanti dalle provvidenze economiche erogate in favore della persona con disabilità (ad esempio, l’indennità di accompagnamento, di natura meramente risarcitoria). A nostro avviso è del tutto mancata la volontà politica del Governo in carica di riformulare la norma che ha generato la riforma dell’ISEE per evitare di inserire nel calcolo dei redditi ciò che reddito non è e mai potrà esserlo”.

“Altrettanto negativamente aggiunge “rileviamo come sia rimasta invariata la norma relativa al nucleo familiare “ristretto” in relazione alla fruizione di prestazioni sociosanitarie per l’età evolutiva. Tale disposizione riguarda, infatti, solo le persone maggiori di etànon è stato quindi preso in considerazione l’emendamento da noi proposto che avrebbe evitato che due persone con disabilità, una minore di età e l’altra maggiore di età, frequentanti il medesimo servizio e con le medesime condizioni economiche,concorressero alla spesa in maniera differente. La riforma prevede, infatti, chenel caso di un minore con disabilità si faccia riferimento all’ISEE familiare e non all’ISEE individuale. Una disposizione assurda e illogica. E’ decisamente poca cosa quanto previsto all’art. 4m, che dispone solamente importi di franchigia maggiori in caso di presenza di minori con disabilità media, disabilità grave o in situazione di non autosufficienza. Su tali definizioni, peraltro, non si comprende come le stesse si collochino nell’attuale sistema di accertamento e di definizione della condizione di disabilità”.

Prosegue Speziale: “Ulteriore e forse più delicato punto, è quello relativo alla discrezionalità delle Regioni. All’art.2, comma 1, del decreto, infatti, viene indicata la frase “…fatte salve le competenze regionali in materia di normazione, programmazione e gestione delle politiche sociali e socio-sanitarie e ferme restando le prerogative dei Comuni.”.

Questo, oltre ad essere stridente con il fatto che l’ISEE rappresenta livello essenziale e quindi dovrebbe essere omogeneamente applicato su tutto il territorio nazionale, rischia di determinare l’ennesima torre di Babele e l’innescarsi di inevitabili ricorsi in sede giudiziaria”.

Conclude il presidente: “Ancora una volta, un provvedimento che doveva introdurre criteri di maggiore equità e trasparenza rischia di diventare l’ennesima clava che si abbatte sull’esigibilità dei diritti delle persone con disabilità e dei loro familiari ed un forte limitare dell’accesso alle prestazioni sociali agevolatecon buona pace dei processi di inclusione sociale. Per questo motivo, ci apprestiamo a costituire un osservatorio volto a monitorare gli effetti dell’applicazione della riforma dell’ISEE, i cui risultati saranno puntualmente resi noti”.

 

Leggi il  testo di approfondimento sul DPCM redatto da Anffas Onlus

APPROFONDIMENTO_APPROVAZIONE_ISEE_ANFFAS_ONLUS_3dic.13

                                                                                                                                                                                                                                                                                      Roma, 4 dicembre 2013

 

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3 DICEMBRE 2013: GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE PERSONE CON DISABILITA’. AAA CERCASI ALLEATI PER USCIRE DALL’INVISIBILITA’

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Anffas Onlus

Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale

3 DICEMBRE 2013: GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE PERSONE CON DISABILITA’

AAA CERCASI ALLEATI PER USCIRE DALL’INVISIBILITA’

Rompiamo le barriere, apriamo le porte: per una società inclusiva e uno sviluppo per tutti”, questo il tema della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità 2013, evento istituito dall’ONU nel 1981 in occasione della proclamazione dell’Anno Internazionale delle Persone Disabili con l’obiettivo di promuovere la piena inclusione delle persone con disabilità nella comunità globale.

Anche quest’anno si parla di barriere da rompere e porte da aprire, nonostante siano passati ormai quasi dieci anni dalla nascita della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità, e nuovamente l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha evidenziato come sia impossibile raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio senza avere la piena inclusione sociale delle persone con disabilità.

La Giornata vuole cercare di accrescere nell’opinione pubblica la consapevolezza in merito alla disabilità cercando di porre la questione dell’accessibilità come problema di sviluppo globale e trasversale così da riuscire a rimuovere tutti i tipi di barriere per realizzare la piena e paritaria partecipazione delle persone con disabilità nella società.

Anffas Onlus desidera celebrare la Giornata lanciando un forte e chiaro appello: la ricerca di nuove alleanze per fare in modo che le persone con disabilità e le loro famiglie escano dall’invisibilità.

“Ancora una volta ci troviamo a celebrare il 3 dicembre” spiega Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas Onlus “e ancora una volta dobbiamo constatare che siamo molto lontani dal raggiungere la piena inclusione sociale delle persone con disabilitàdato che la loro vita e quella delle loro famiglie è sempre costellata di discriminazioni e costantemente relegata all’invisibilità”.

“Le condizioni di vita, le storie, i numeri, i volti delle persone con disabilità, specie intellettiva e/o relazionale, e delle loro famiglie, pur rappresentando parte integrante, ricca e piena di risorse della società, sono sempre condannate a restare nell’ombra, lontane dagli occhi e dalle coscienze della politica e delle istituzioni, del mondo della comunicazione e dell’informazione, dellacomunità tutta”.

“Siamo relegati, con la complicità dei mezzi di comunicazione, ad essere invisibili” prosegue Speziale “e ciò si concretizza poinell’assenza di presa in carico da parte delle Istituzioni e nella totale mancanza di politiche serie che ci restituiscano dignità e diritti, adeguata qualità di vita, parità di opportunità ed inclusione sociale, e nella negazione del nostro diritto alla partecipazione, il tutto nella piena indifferenza generale. Eppure ci siamo! E siamo in tanti e abbiamo voci, vite, storie, cose da dire e da raccontare, cose da chiedere, ma anche e soprattutto da dare”.

“Per questo motivo” conclude il Presidente “lanciamo un appello per cercare nuovi alleati che vogliano partecipare alla nostra sfida per uscire dall’invisibilità: nelle istituzioni, nel mondo dell’informazione, nella collettività in generale. Basta chiederlo e saremo ben lieti di collaborare.

Noi siamo pronti – ormai da anni – a raccontarci e a raccontare, ma la domanda vera è: chi ci vorrà ascoltare?”.

                                                                                                                                                                    

                                                                                                                                                                                                                                            Roma, 3 dicembre 2013

 

 

Area Comunicazione e Politiche Sociali

Anffas Onlus

Responsabile

Dott.ssa Roberta Speziale (cell. 348/2572705)

Tel. 06/3212391/15

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CAMBIAMENTO E INCLUSIONE: QUESTE LE PAROLE D’ORDINE PER LA TUTELA E IL RISPETTO DEI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ.

COMUNICATO STAMPA

anffas-onlus

Anffas Onlus

Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale

 

CAMBIAMENTO E INCLUSIONE: QUESTE LE PAROLE D’ORDINE PER LA TUTELA E IL RISPETTO DEI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

LE RIFLESSIONI DEL CONVEGNO NAZIONALE ANFFAS ONLUS: “NESSUNO È PIÙ DISPOSTO AD ESSERE SPETTATORE. IL MONDO DELLA DISABILITÀ VUOLE ESSERE PROTAGONISTA ATTIVO”

Chi deve raccogliere la sfida dell’inclusione sociale? Chi si sente chiamato in causa dal nostro metterci in gioco? C’è il rischio di una forbice tra noi e le istituzioni politiche, il mondo scientifico, i media e il terzo settore?

Queste sono le domande poste dal moderatore Marco Bollani all’apertura della seconda giornata dei lavori del convegno nazionale Anffas “La visione inclusiva nei servizi per le persone con disabilità intellettiva e/o relazionale” – svoltosi a Roma il 28 e 29 novembre 2013.  Gli interrogativi hanno preso origine dai workshop della prima giornata portando a dellenuove riflessioni questioni oggetto del dibattito della tavola rotonda conclusiva dell’evento a cui hanno partecipatoRoberto Speziale, presidente nazionale Anffas Onlus, Riccardo Bonacina, presidente e direttore del magazine Vita, Pietro Barbieri, presidente Fish e portavoce Forum Terzo Settore, Emilio Rota, presidente Anffas Lombardia, Luigi Croce, presidente comitato scientifico Anffas Onlus, Nina Daita, responsabile ufficio politiche per la disabilità della CGIL, Giorgio Dossi, presidente Erickson, e Matilde Leonardi, responsabile SOSD neurologia, salute pubblica e disabilità della Fondazione IRCCS istituto neurologico Carlo Besta di Milano.

Alla base dei workshop, la ricerca-azione sostenuta dalla Fondazione Nazionale Anffas Onlus “Dopo di Noi” e daAnffas Lombardia – condotta con il supporto scientifico del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università di Bergamo – che oltre ad aver prodotto uno strumento di autovalutazione concernente le possibilità inclusive dei servizi Anffas, ha anche portato alla luce dei punti chiave da cui partire per promuovere con ancora più forza la lotta per i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, così come ha evidenziato Pietro Barbieri: “La ricerca Anffas è uno strumento utile per restituire protagonismo alle persone con disabilità poiché sono stati gli operatori a certificare lo stato attuale delle condizioni delle persone con disabilità, uno stato che non riconosce la loro partecipazione e autonomia.

La ricerca evidenzia la necessità di cambiare i servizi nell’ottica di garantire i diritti, il progetto individuale e tanto altro e rappresenta la capacità del terzo settore ad interrogarsi, analizzarsi e confrontarsi  per essere costante promotore di cambiamenti”.

Anche Roberto Speziale ha sottolineato sin da subito la gravità della situazione attuale: “A chi interessa la condizione della qualità della vita delle persone con disabilità? A nessuno. Non allo Stato, non alle istituzioni, così come dimostra anche la recente legge di stabilità che nei fatti non prende in considerazione il piano biennale di azioneapprovato durante la conferenza nazionale sulla disabilità tenutasi a Bologna nel luglio scorso”.

“Se questa è la situazione attuale” ha continuato “vuol dire che anche noi come movimento di persone con disabilità abbiamo sbagliato qualcosa e quindi dobbiamo interrogarci su come cambiare a nostra volta per modificare lo stato attuale delle cose. Dobbiamo essere in grado di proporre nuovi modelli di sviluppo socio-economici che abbiano elementi di sostenibilità”.

“Non chiediamo più risorse” ha concluso il presidente “ma una migliore allocazione di quelle esistenti”.

Cambiamento e Inclusione, quindi, alla base di tutti i discorsi ma da rivolgere non solo al mondo della disabilità ma a tutta la società, così come ha fatto presente Riccardo Bonacina: Non si sta parlando solo di disabilità ma di un cambiamento radicale che deve riguardare l’intera società e tutto il terzo settore deve interrogarsi e lavorare al riguardo”.

Di un cambiamento importante e profondo hanno anche parlato Emilio Rota e Luigi Croce, evidenziando la necessità dicapitalizzare le risorse ad oggi disponibili, anche cambiando il modo di utilizzarle ed evitando sistemi di autoreferenzialità ma ponendo inclusione e autodeterminazione come parole chiave per questo processo

Ha assunto una nuova connotazione durante l’evento anche la parola “dipendenza”, una nuova declinazione data daMatilde Leonardi Nina Daita che hanno voluto intendere la dipendenza non come subalternità ma come valore poiché l’essere dipendenti, inter-dipendenti, non vuol dire non poter avere autodeterminazione, autonomia e dignità.

Di inclusione collegata alla scuola ha invece parlato Giorgio Dossi, che ha ricordato l’importanza dell’istituzione scolastica come nodo cruciale per il cambiamento sociale e per attivare una necessaria evoluzione della società. 

L’evento si è chiuso con le parole del presidente Speziale che hanno nuovamente sottolineato come Anffas, e tutto il movimento delle persone con disabilitànon siano più disponibili ad accettare il sistema in cui ci troviamo attualmente ma come siano pronti da tempo ad essere protagonisti attivi, insieme alle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale e alle loro famiglie, al cambiamento radicale che ha alla base il progetto individualizzato e che deve assolutamente svilupparsi e radicarsi in tutta la società.

Ha detto infatti il presidente: “Siamo in trincea e abbiamo un dovere: continuare a lottare, con nuove armi e nuovistrumenti, uniti anche ad altri attori sociali e mantenendo forte l’impegno al cambiamento. Ne abbiamo la forza e la capacità. È nostro compito rimuovere tutti gli ostacoli esistenti”.

                                                                                            

                                                                                                                               Roma, 2 dicembre 2013

 

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