Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: Anffas esprime al Parlamento le proprie proposte

In questi giorni è in discussione in Parlamento la proposta del Governo per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ossia il programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione Europea nell’ambito del Next Generation EU, che è lo strumento messo in campo per rispondere alla crisi pandemica in atto.

Sul punto, la 11^ Commissione del Senato (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) ha chiesto ad Anffas di far pervenire una memoria scritta con proprie osservazioni e proposte. Invito che Anffas ha prontamente raccolto nella consapevolezza che un vero programma di rilancio non può ridursi all’ampliamento del finanziamento dell’attuale ordinaria spesa pubblica, ma deve consistere in un pacchetto di riforme che facciano cambiare il passo al nostro Sistema Paese, ripartendo dalle criticità emerse durante la pandemia e cogliendo tale occasione per un cambio di paradigma.

Roberto Speziale, Presidente Nazione dell’Anffas, evidenzia che “Abbiamo voluto iniziare la nostra memoria ricordando che il Piano non può non avere come paradigmi assoluti di riferimento quelli dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, nonché quelli della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, che impongono la transizione verso un nuovo ecosistema, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello organizzativo e delle comunità. Transizione che deve vedere al centro delle dinamiche economiche, sociali e politiche la Persona ed i contesti in cui essa vive. Dinamiche che devono avere quale obiettivo primario quello di incidere, in modo significativo, nel concreto miglioramento della qualità della vita della persona stessa e dei suoi familiari.”

E questo è il leit motiv che connota l’intera memoria in tutti i suoi passaggi, specie quelli più significativi in cui si chiede di creare un’infrastrutturazione sociale che accolga il cittadino, specie se con disabilità e non autosufficiente, e lo accompagni nel suo percorso di vita, garantendo che vi siano per esso e anche per chi se ne prende cura e carico i giusti ed idonei sostegni, partendo soprattutto dall’intervento sul contesto e sulle comunità ed evitando che vi siano cortocircuiti burocratici o azioni inefficaci.

Non a caso, con la propria memoria, Anffas chiede fortemente che si garantiscano dei livelli essenziali di processo e di struttura, garantendo quindi che in tutta Italia vi sia un’omogenea e chiara presa in carico delle persone con disabilità e non autosufficienti, unitamente ai loro caregiver familiari, evitando le “marcate differenze” che lo stesso Piano vuole eliminare.  

Tutto ciò lo si fa condividendo con la comunità le azioni da mettere in campo e soprattutto supportando e liberando le risorse e le energie che nella comunità ci sono, in maniera tale che ciò porti al tempo stesso ad una rinnovata responsabilizzazione e crescita culturale complessiva ed a promuovere attività foriere di valore sociale ed economico, occupazione e più ampio benessere dell’intero Paese, sviluppando al contempo nuove e più incisive sensibilità verso la cura del pianeta in cui viviamo.

Un ruolo importante come sentinella dei territori e soprattutto portavoce delle sensibilità e delle spinte della comunità possono svolgerlo gli Enti del Terzo Settore, specie in un momento storico in cui anche questi ultimi stanno attuando un’importante riforma, volta alla coesione sociale, solidarietà e sviluppo sociale”, ricorda Speziale.

Si ricorda che Anffas è aderente a Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e al Forum Nazionale del Terzo Settore, che hanno presentato proprie ulteriori memorie, ugualmente traguardanti quanto messo in evidenza da Anffas, che semmai ha dedicato la propria attenzione più sulle disabilità complesse, come quella del neurosviluppo, che necessitano più di altre di un chiaro progetto individuale ex art. 14 Legge n. 328/00., oltre che di interventi socio-sanitari, che, oltre a rispondere alle esigenze prettamente sanitarie, tendano vero lo sviluppo e l’abilitazione delle persone.

La memora di Anffas è scaricabile nei seguenti formati:

  1. documento word;
  2. documento pdf;
  3. documento pdf interattivo (che permette di leggere il documento, oltre scorrendolo tutto in successione, anche selezionando dall’Indice la sezione di interesse, trovando poi in fondo a ciascuna di essa la possibilità di ritornare all’Indice o continuare a scorrere o ancora farsi reindirizzare su altre Sezioni collegate).

La memoria di Fish è invece scaricabile qui e quella Forum Nazionale Terzo Settore è scaricabile qui

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