28 MARZO 2020, GIORNATA NAZIONALE DELLA DISABILITÀ INTELLETTIVA E DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO: INSIEME ANCHE SE DISTANTI.

Pescara, 28.03.2019

Oggi, 28 marzo 2020, è il compleanno di Anffas, che compie 62 anni, e anche la XIII Giornata Nazionale della Disabilità Intellettiva e Disturbi del Neurosviluppo: un appuntamento importante per Anffas Tutta e per le migliaia di persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, e loro famiglie, in tutta Italia. 

Oggi, però, per la prima volta nei suoi 62 anni di vita, Anffas si troverà nell’impossibilità di festeggiare il proprio compleanno a causa dell’emergenza Coronavirus. 

La consueta formula dell’“Open Day – porte aperte all’inclusione sociale”, collegata al compleanno di Anffas ed alla connessa Giornata nazionale di sensibilizzazione sui temi legati alle persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo e loro familiari, si scontra, inevitabilmente, con le restrizioni connesse all’emergenza stessa.

Anffas Abruzzo si unisce ad Anffas Tutta per fare arrivare, anche in questo complesso e difficile momento, un pensiero di affetto e vicinanza a tutte le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, ai loro familiari – che siano o meno associati ad Anffas – e a tutti gli operatori che, con impegno e dedizione, se ne prendono cura e carico. 

Tante le iniziative della nostra associazione, sviluppate anche dalle nostre associazioni ed Enti a marchio sul territorio abruzzese, per sentirci tutti INSIEME ANCHE SE DISTANTI.

Contatti telefonici con i familiari, numeri da contattare per supporto, video e tutorial per affrontare al meglio lo stare in casa e gestire lo stress, chat di gruppo per gruppi di auto mutuo aiuto virtuali, materiale in linguaggio facile da leggere e da capire e altre numerose iniziative che coinvolgono direttamente le persone con disabilità e le loro famiglie e che passano anche attraverso le nostre pagine social.

Anffas Regione Abruzzo continua anche a perseguire la sua mission, rivolgendosi alle Istituzioni ed alla collettività tutta facendo un accorato appello affinché vi sia la giusta e necessaria attenzione per le nostre persone e per le nostre famiglie e per gli operatori, che stanno vivendo, in questi giorni, ulteriori ed inenarrabili disagi, spesso senza ricevere adeguati sostegni, servizi e dispositivi di sicurezza, con grave rischio per la loro salute e per la stessa sopravvivenza. 

Un ringraziamento immenso alla nostra sede nazionale per il supporto in questi difficili giorni.

Nel pomeriggio di oggi tutti i presidenti delle Anffas abruzzesi si collegheranno in una conferenza con il nostro presidente nazionale Roberto Speziale per confrontarsi sulle criticità locali.

Concludiamo riportando proprio le parole del nostro Presidente . “Noi da soli non possiamo farcela e non vorremmo che alla fine di tutta questa grave situazione a non avercela fatta fossero, in gran parte, proprio le nostre persone e le nostre famiglie. Non lasciateci soli! Nessuno deve restare indietro! Solo in questo modo, il prossimo 28 marzo 2021 potremo ritornare, tutti, a festeggiare. Le persone con disabilità, i loro familiari, gli operatori, Anffas tutta ve ne sono già da oggi eternamente grati.”

                                                                                                                                                                                                                                                                                                     Maria Pia Di Sabatino

Presidente Anffas Regione

                                                                                        

                                                                      

#curaitalia: il commento dell’Unità di crisi Anffas al decreto legge del 17 marzo 2020, n. 18 (versione integrale)

L’Unità di Crisi di Anffas Nazionale per l’emergenza COVID-19 ha realizzato, congiuntamente alla versione ridotta pubblicata in precedenza, il commento integrale del Decreto Legge del 17 marzo 2019, n. 18, conosciuto anche come “Decreto Cura Italia” – reso pubblico nella notte tra il 17 ed il 18 marzo ed è già in vigore – salvo quelle che saranno le eventuali ulteriori modifiche in sede di conversione in legge da parte del Parlamento.

L’attenzione in tale documento è stata posta nell’individuare le norme che più hanno diretta attinenza alle esigenze: 

  1. delle persone con disabilità
  2. dei genitori e dei familiari delle persone con disabilità
  3. dei servizi in favore delle persone con disabilità
  4. degli enti che erogano servizi in favore delle persone con disabilità, sia rispetto alla corretta gestione delle emergenze del momento (approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale) sia al sostegno economico che essi possono ricevere sia anche rispetto al loro eventuale essere Enti del Terzo Settore (con particolare riguardo alla gestione dei loro adempimenti fiscali e giuridici, inclusa l’attuazione della Riforma del Terzo Settore). 

Il documento, in versione integrale, è disponibile cliccando qui

Il documento, in versione ridotta, è invece disponibile cliccando qui

Per consultare tutti i documenti prodotti dall’Unità di Crisi Covid-19 è possibile visitare la sezione dedicata cliccando qui

Fonte: http://www.anffas.net/it/news/14010/curaitalia-il-commento-dellunita-di-crisi-anffas-al-decreto-legge-del-17-marzo-2020-n-18-versione-integrale/

Comunicato stampa – Il Forum del Terzo settore lancia l’allarme e scrive al commissario della Protezione Civile e alla ministra Catalfo

Il Forum del Terzo settore lancia l’allarme e scrive al commissario della Protezione Civile e alla ministra Catalfo: “Servono urgentemente i dispositivi di protezione per consentire ai volontari di aiutare i più deboli. Non possiamo abbandonare gli anziani soli, le persone con disabilità e le loro famiglie proprio in questo momento”.

Roma, 24 marzo 2020 – “E’ necessario e urgente distribuire i presidi sanitari anche ai volontari e agli operatori impegnati nelle attività di assistenza alle persone che già si trovavano in una condizione di fragilità e marginalità: in questo periodo difficile ai bisogni di anziani soli, disabili, minori in comunità, migranti provvedono in larga parte le associazioni, le organizzazioni di volontariato e le cooperative sociali. Ma i loro sforzi rischiano di fermarsi perché non dispongono di presidi sanitari di protezione, una carenza che sta esponendo sia i volontari che chi viene aiutato ad un rischio enorme di contagio: sono molti i volontari già ammalati”. Questa la situazione illustrata dalla portavoce del Forum del Terzo Settore, Claudia Fiaschi, in una lettera inviata al capo della Protezione Civile e commissario straordinario per l’emergenza Covid, Angelo Borrelli e alla ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo.

E’ stata fatta una verifica fra le principali reti aderenti impegnate nell’emergenza, e quello che viene fuori è che il fabbisogno minimo di dispositivi sanitari per le prossime quattro settimane è imponente. Non riguarda solo le mascherine, da tempo introvabili, ma camici, occhiali di protezione, guanti, liquidi igienizzanti, termometri a infrarossi, tute di protezione per agenti biologici.

Se questo materiale non verrà messo urgentemente a disposizione della rete di associazioni, rischia di collassare il sistema di aiuto rivolto a migliaia di persone in condizioni di marginalità e fragilità, alle quali l’epidemia di Coronavirus sta aggiungendo ulteriori sofferenze.

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COMUNICATO STAMPA ANFFAS ONLUS. COVID-19: È EMERGENZA NEI CENTRI RESIDENZIALI “SONO BOMBE AD OROLOGERIA PRONTE A SCOPPIARE” NECESSARIO SUBITO UN INTERVENTO MIRATO

Dobbiamo cambiare strategia:

NON BASTA SOLO PROTEGGERE DALL’ESTERNO CHI VIVE IN UNA STRUTTURA RESIDENZIALE!!!

OCCORRE AIUTARE LE PERSONE CON DISABILITÀ E LE FAMIGLIE RIMASTE SOLE

A)     Bisogna individuare i contagiati, gli asintomatici ed i negativi, garantendo la possibilità di effettuare tamponi per tutti gli utenti e operatori delle strutture residenziali.

B)      Bisogna isolare e distanziare il più possibile le persone anche all’interno delle strutture, anche ricorrendo all’utilizzo di sedi diverse.

C)      Bisogna assicurare alle persone con disabilità i cui genitori siano ricoverati o siano venuti meno a causa del Coronavirus immediata presa in carico.

D)     Bisogna assicurare, con urgenza, ai genitori, specie anziani, supporti domiciliari per gestire i figli con contagio da Coronavirus o che non siano gestibili in famiglia.

E)      Bisogna tutelare, in tutti i modi, la salute degli operatori che stanno dimostrando sul campo il loro valore e senza i quali le persone con disabilità, specie se rare e complesse, rischiano di restare prive anche del minimo supporto vitale.

L’onda lunga del contagio, altrimenti, diventerà lunghissima e si assisterà alla “decimazione” delle persone più fragili che vivono in strutture residenziali, unitamente ad analogo rischio per gli operatori.

“I centri residenziali sono delle vere e proprie bombe ad orologeria pronte a scoppiare, è una situazione a dir poco esplosiva che nessuno sta cercando di risolvere, lasciando così in balìa dell’emergenza sanitaria in corso le persone con disabilità, le famiglie e gli operatori”: così Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas, parla a nome e per conto delle decine di migliaia di persone con disabilità di famiglie e di operatori, della condizione in cui versano le nostre persone e le nostre famiglie nonché le strutture residenziali nelle quali in Italia vivono centinaia di migliaia di persone con disabilità ed anziani non autosufficienti.

Tali strutture vanno equiparate, ai fini dell’emergenza “Coronavirus”, alle strutture sanitarie e vanno gestite con pari attenzione e modalità, fornendo loro, nell’immediato tutto l’aiuto di cui necessitano e priorità nella fornitura di dispositivi di sicurezza, materiale e personale.

“Dalle nostre persone con disabilità e dalle nostre famiglie ci giunge, altresì, un disperato appello relativamente alla urgente necessità di avere adeguati supporti domiciliari. Si sono, infatti, già verificati casi in cui i genitori sono venuti meno ed i figli con disabilità sono rimasti soli in casa, con minimi supporti da parte dei Comuni, o casi in cui genitori anziani si sono ammalati e i cui figli con disabilità sono di difficile gestione. Ed ancora quando sono le stesse persone con disabilità a risultare positive e non in grado di mettere in atto le misure di distanziamento o di utilizzo dei dispositivi atti a prevenire il contagio. Anche per gli Enti Locali si sta rivelando problematico trovare personale disponibile ed idoneo a garantirne l’assistenza”. 

“I nostri appelli, fino ad oggi, sono caduti nel vuoto, mentre non è più procrastinabile iniziare a fornire strumenti come kit di protezione e ad effettuare tamponi per capire chi sono i contagiati e gli asintomatici, così da poterli isolare dagli altri ed evitare il protrarsi dei contagi che, nel caso dei centri residenziali, non solo sono più rapidi ma sono anche più aggressivi”.

Per fortuna abbiamo anche notizia che su alcuni specifici territori le istituzioni pubbliche preposte stanno garantendo un comportamento collaborativo e di attenzione alle nostre istanze e questo sta consentendo di gestire al meglio anche situazioni assai complicate.

“Sin dall’inizio della diffusione del COVID-19, quando doveva essere ancora dichiarata la pandemia da parte dell’OMS, Anffas ha chiesto agli organismi preposti azioni mirate per tutelare le persone con disabilità, le loro famiglie e gli operatori, come indicato anche dalla Nazioni Unite nell’apposita convenzione che riguarda le persone con disabilità ma anche perché grazie alla propria ultra 60ennale esperienza sul campo aveva, sin da subito, compreso i gravi rischi che una simile emergenza sanitaria avrebbe potuto comportare proprio per le persone più fragili di cui Anffas si prende cura e carico. Ma ciò nonostante si sta perdendo tempo prezioso e ci stiamo avviando ad un vero e proprio punto di non ritorno”.

Anche la situazione delle famiglie al cui interno vivono persone con gravi disabilità o non autosufficienti, specie quelle con seri problemi comportamentali, sono letteralmente allo stremo e necessitano di urgenti ed adeguati supporti domiciliari o alternativi.

Sarebbe inoltre opportuno che, almeno per persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, dietro prescrizione medica, fosse prevista una deroga alle attuali regole sul divieto di uscire dalle proprie abitazioni, chiarendo che viene consentito di poter fare delle brevi uscite giornaliere, sempre rispettando, per quanto possibile, tutte le previste prescrizioni.

Appare assurdo che questa soluzione, in questo momento, sia consentita ai proprietari di cani e non a familiari di persone con gravi disabilità! 

“Dal canto nostro stiamo facendo il possibile” prosegue il presidente “Anffas Nazionale ha attivato una Unità di Crisi, composta da oltre 30 esperti operanti nelle Anffas di tutta Italia che si sono offerti volontariamente di farne parte. L’Unità di Crisi, unitamente al personale della sede nazionale, lavora con modalità a distanza, praticamente in maniera continua per supportare tutte le persone con disabilità ed i loro familiari e non lasciare solo o indietro nessuno. Con specifico riferimento alle disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo ed alle loro famiglie, ma non solo, vengono costantemente fornite indicazioni e viene prodotto materiale utile ad affrontare, questa situazione da ogni punto di vista – normativo, sanitario, psicologico, scritto anche in linguaggio facile da leggere per aiutare le stesse persone con disabilità a comprendere la situazione e gestirla al meglio – materiale che abbiamo reso disponibile sul sito www.anffas.net in una sezione dedicata e che, aggiornandolo costantemente, diffondiamo tramite tutti i canali social. Siamo, inoltre in contatto costante con tutte le nostre strutture associative sul territorio per cercare di supportare al meglio loro, le persone con disabilità, le famiglie e gli operatori che sono sempre in prima linea e attraverso le reti Fish e Forum seguiamo l’evoluzione normativa e forniamo a nostra volta il massimo supporto possibile elaborando proposte e contributi”. 

Conclude Speziale: “Siamo consapevoli delle enormi difficoltà che anche le nostre istituzioni stanno affrontando e ne comprendiamo, riconosciamo e supportiamo gli enormi sforzi fin qui posti in essere. Ma ora serve un piano di intervento mirato che si occupi in modo più stringente anche delle persone con disabilità delle loro famiglie a 360 gradi: diamo piena disponibilità a collaborare con le autorità competenti per fornire supporto in questo senso, ma è assolutamente necessario ed urgente attivare delle misure e dei protocolli ad hoc per gestire la situazione di grave emergenza, a partire dai centri residenziali, perché non è ammissibile che un paese civile lasci indietro una parte della sua popolazione in un’emergenza come quella che stiamo vivendo oggi”.

Non vorremmo che alla fine “sarà andata bene” solo per alcuni, mentre per le persone anziane, per le persone con disabilità e/o non autosufficienti e per molti loro operatori, non sarà andata per nulla bene!

Tutti i materiali prodotti dall’Unità di Crisi sono disponibili a questo link http://www.anffas.net/it/news/13964/creazione-unita-di-crisi-covid-19-anffas-nazionale/

 Roma, 24 marzo 2020

Per il Consiglio Direttivo Nazionale e per Anffas tutta

Unità di Crisi “Emergenza Coronavirus”

Roberto Speziale

Presidente Nazionale

Area Relazioni Istituzionali, Advocacy e Comunicazione Anffas Nazionale

comunicazione@anffas.net

nazionale@anffas.net       

06.3212391 – 063611524

Coronavirus: tutte le informative utili

Considerata la situazione di emergenza legata al Coronavirus, Anffas onlus nazionale mette a disposizione le informazioni e indicazioni inerenti le misure di contrasto al Covid-19 al fine di supportare l’intera collettività e affrontare al meglio le condizioni attuali.
La pagina è da considerarsi in costante aggiornamento.

Visita la pagina: http://www.anffas.net/it/news/13940/coronavirus-tutte-le-informative-utili/