COMUNICATO STAMPA
Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettiva e disturbi del neurosviluppo
ANFFAS: CONCLUSA L’ASSEMBLEA NAZIONALE 2019
L’ASSOCIAZIONE HA APPROVATO LE MODIFICHE DELLO STATUTO E HA DEFINITO IL SUO NUOVO COMPLESSIVO ASSETTO ALLA LUCE DELLA RIFORMA DEL TERZO SETTORE
Si è chiusa venerdì 31 maggio u.s. l’Assemblea Nazionale di Anffas, svoltasi a Roma, presso il Centro Congressi Frentani, che ha visto la presenza di oltre 350 partecipanti, provenienti da tutta Italia.
Nel corso delle tre giornate assembleari si è dato vita ad un ampio confronto sullo stato dell’arte della Riforma del Terzo Settore e sulle opportunità che la stessa comporta, ma anche sulle non poche criticità riscontrate a causa della mancata emanazione di alcuni Decreti attuativi, nonché dalla mancata istituzione del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. Infatti, la mancanza di tali atti rende molto incerto il quadro normativo di riferimento e difficili le stesse scelte da compiere da parte di tutti i singoli enti che sono chiamati ad adeguarsi alla riforma stessa entro il prossimo 3 agosto.
Oltre alle modifiche apportate allo statuto ed al regolamento di Anffas Nazionale l’assemblea ha approvato gli schemi dei nuovi statuti e della nuova riorganizzazione dell’intera struttura associativa per adeguarli, appunto, alle previsioni della Riforma.
Le principali novità sono:
– La connotazione di Anffas Nazionale quale “rete associativa”, assumendone le relative funzioni in favore degli enti aderenti e svolgendo anche attività di coordinamento, tutela, rappresentanza, promozione e supporto degli enti del Terzo Settore propri associati e delle loro attività;
– L’acquisizione della nuova denominazione “Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo”, così ribadendo la centralità delle stesse persone con disabilità nella partecipazione attiva alla stessa vita associativa;
– L’ampliamento delle attività associative statuendo che Anffas opera a tutti i livelli prioritariamente in favore di persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo, anche derivanti da malattie rare, e delle loro famiglie, nonché in favore di persone svantaggiate o in condizione di fragilità;
– L’istituzione di un Consiglio Nazionale composto, di diritto, da tutti i Presidenti e Coordinatori delle Anffas Regionali e dai Presidenti della Fondazione Nazionale “Dopo di noi” Anffas e del Consorzio la Rosa Blu;
– Il rafforzamento della Piattaforma Italiana degli Autorappresentanti (PIAM), fondata dal movimento “Io cittadino” ed aderente, a livello europeo, ad EPSA, attraverso la previsione della costituzione di gruppi locali e regionali e con diritto di partecipazione attiva alla vita associativa ai vari livelli. Il tutto in coerenza con la dichiarazione di Roma del 15 maggio 2015 sul diritto al sostegno alla presa di decisioni delle persone con disabilità intellettiva.
“Non vi è dubbio che tutte le nostre organizzazioni, in questi mesi, sono state e saranno ancora coinvolte in un impegnativo e per nulla semplice lavoro di trasformazione ed adeguamento a quanto previsto dalla Riforma” – afferma Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas – “una riforma che, non bisogna interpretare come manutentiva ma bensì ri-fondativa. Per fare ciò occorre mettere al primo posto il suo spirito innovativo, che deve spingere gli Enti del Terzo Settore ad effettuare una autoanalisi in termini valoriali, tecnici, gestionali, giuridici, contabili, strategici ed organizzativi”.
Infatti la Riforma del Terzo Settore dichiara di “riconosce il valore e sostenere l’iniziativa dei cittadini che cooperano, anche in forma associata, a perseguire il bene comune, a potenziare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale, favorendo la partecipazione, l’inclusione e il pieno sviluppo della persona e a valorizzare il potenziale di crescita e di occupazione lavorativa”.
Pertanto “Il nostro auspicio è che sia proprio questa la vera finalità della riforma, senza che la stessa si trasformi, come in alcuni casi sembra essere, in un sistema estremante complesso e burocratico. Sistema che rischia di penalizzare il mondo delle associazioni a vantaggio di altri enti o del “mercato”.”
“Se lo Stato attraverso la riforma, come detto – continua il presidente – si prefigge di dare valore e riconoscere la funzione sociale degli enti del Terzo settore e dell’associazionismo quale espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo, promuovendone lo sviluppo e favorendone l’apporto originale per il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, lo deve fare senza costringere il nostro mondo ad inutili e farraginosi “orpelli” che rischiano, paradossalmente, di mettere “fuori gioco” una miriade di realtà associative sotto il peso di adempimenti, controlli e nuovi oneri, non sempre sostenibili”.
“In buona sostanza, conclude Speziale, Anffas ha voluto fortemente interpretare la riforma come un’opportunità di cambiamento per innovarsi e sviluppare nuove competenze e capacità. Ed è In forza di tale assunto che Anffas continuerà ad operare per essere sempre all’altezza del suo ruolo, grazie allo storico e forte radicamento territoriale ed al suo essere grande associazione di famiglie e persone con disabilità, ma continuerà anche a vigilare affinché la riforma non finisca con lo snaturare gli elementi valoriali che la stessa dichiara di voler perseguire”.
Gli atti dei lavori dell’Assemblea saranno a breve disponibili sul sito www.anffas.net.
Roma, 3 giugno 2019
Area Relazioni Istituzionali, Advocacy e Comunicazione Anffas Onlus
Tel. 06/3212391